Benefici della Barca a Vela sui bambini
Tutti sanno che la barca a vela si muove esclusivamente grazie alla forza del vento sulla propria vela, la quale può posizionarsi a varie angolature rispetto alla direzione della brezza, in base alla rotta che il marinario decide di tenere. L’uscita in barca a vela, oltre al divertimento, implica una serie di operazioni da compiere e di dinamiche psicologiche che si snodano costantemente: decisioni da prendere, abilità di problem solving, gestione di emozioni e governare quanto più possibile gli elementi naturali a proprio vantaggio. Tutto questo rappresenta una sorta di lavoro terapeutico che valorizza la personalità e favorisce la crescita personale.
Secondo la Società Italiana di Psicologia, mare e vento combattono lo stress, la depressione e le ansie legate alla vita di tutti i giorni al punto che andare in barca è diventata una vera e propria cura chiamata “Velaterapia”.
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Si mettono infatti in atto dinamiche particolari perché si è “costretti”, in un certo senso, a muoversi in uno stesso ambiente e in uno spazio ristretto, a condividere emozioni e sensazioni e a collaborare, pur sotto la guida di un leader (Istruttore qualificato). Dunque si fa “gruppo”, tutti sono ugualmente importanti: gli allievi impareranno ad essere autosufficienti nelle operazioni più semplici.
L’avventura evocata dall’andar per mare si mescola alla responsabilità di ogni allievo verso l’altro, al mettere in sicurezza se stessi e gli altri, a restare nel proprio ruolo e rispettare i ruoli altrui, allo stare a regole precise e sottostare agli ordini di un ‘comandante’, nel nostro caso l’istruttore.
Per i bambini può diventare un’esperienza di autonomia e di gioco, per gli adolescenti un’occasione per sperimentarsi lontano dai genitori, imparando nuove cose, acquisendo capacità che esulano dalla quotidianità: la barca a vela, dunque, non solo come momento sportivo e ricreativo ma come occasione di maturazione e crescita.
In ultimo, non è trascurabile il potenziale benefico intrinseco nel’immersione-esposizione alla natura, intesa come mare, sole e vento, ma anche come vita marina: durante un’escursione in barca, a seconda dei luoghi ovviamente, ci si può imbattere in uccelli, pesci, tartarughe e soprattutto delfini. Questi animali, più di altri, sono noti per le emozioni che suscitano e per la connotazione quasi umana che spesso viene loro attribuita, probabilmente per la loro straordinaria intelligenza, per il muso “sorridente”, per il loro atteggiamento giocoso e per la notevole sensibilità e capacità di comunicazione.
Il contatto con la natura insegna anche ciò che andrebbe e non andrebbe fatto per preservarla: dunque una sensibilizzazione alla salvaguardia dell’ambiente e alla lotta all’inquinamento.
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